Immagine di copertina della pagina delle Notizie della parrocchia  di San Michele Arcangelo in Salgareda

Pellegrinaggio della parrocchia di San Michele Arcangelo in Salgareda alla Madonna della Corona

Martedì 13 ottobre 2025 un gruppo di nostri parrocchiani guidati da don Corrado si sono recati in pellegrinaggio al santuario della Madonna della Corona di Spiazzi (Verona) e alla casa natale di Santa Maria Bertilla Boscardin a Brendola (Vicenza).
Il santuario della Madonna della Corona sorge in un luogo molto suggestivo: sospeso tra cielo e terra, alle pendici del Monte Baldo; un luogo che, fin dai primi secoli della cristianità, ha attirato monaci ed eremiti in cerca di un luogo dove vivere in preghiera e meditazione.
La devozione mariana iniziò nel 1522 quando una statua della Madonna Addolorata venne ritrovata proprio dove ora sorge la chiesa. Gli abitanti del luogo portarono la statua in paese, ma, per ben tre volte, la statua sparì, facendosi ritrovare sempre nel luogo del ritrovamento, venne quindi deciso di costruire proprio lì la chiesa, con grande fatica data la natura impervia del terreno.
I pellegrini hanno partecipato alla messa affidando a Maria le loro intenzioni ma anche tutte quelle situazioni di difficoltà, malattia, disagio e solitudine che, purtroppo, sono presenti nella nostra comunità. Molto significativo è stato il momento finale della Santa Messa quando, un gruppo di pellegrini polacchi presenti hanno intonato il canto “Madonna Nera” nella loro lingua: alle loro voci si sono prontamente unite anche quelle di tutti i presenti che cantavano in italiano dando vita ad un coro in onore a Maria dimostrando così che la fede ci fa fratelli al di là delle barriere linguistiche.
Nel pomeriggio i pellegrini si sono recati a Brendola per la visita alla casa natale di Santa Maria Bertilla Boscardin: suora vissuta a cavallo tra 800 e 900 appartenente alla congregazione delle suore dorotee di Vicenza che dedicò tutta la sua vita all’umile servizio dei malati presso l’ospedale San Leonardo di Treviso. Nacque nel 1888 in una famiglia povera, di contadini come ce ne erano moltissime al tempo in Veneto; legatissima alla mamma e ai fratelli sentì la vocazione alla vita religiosa già in tenera età ma venne ostacolata a più riprese nel suo percorso ma Maria Bertilla accettò tutte le prove con umiltà e fiducia nel Signore, anche il tumore che la portò alla morte il 20 ottobre 1922. Una delle sue frasi più amate, incisa anche all’ingresso della sua casa natale è “A Dio tutta la gloria, al prossimo tutta la gioia, a me tutto il sacrificio.